Quando si parla di “valorizzare il talento delle donne”, il sospetto sinistro è quello di una corsia preferenziale, di un premio speciale alla vagina, di una discriminazione al contrario più grottesca della discriminazione originale. Per lo meno, è il mio sospetto. Perciò è una autentica gioia quando una donna veramente di talento non ha bisogno delle “quote rosa” perché è quello che fa a portarla lontano.
È il caso di Emerald Fennel, che ho incontrato per caso a Londra nel 2016. Eravamo entrambe nello stesso panel sulla scrittura “controversa” allo YALC, il festiva della letteratura Young Adult. Con noi anche Louise O’Neill e Melvin Burgess.
Per prepararmi all’incontro decisi di leggere i romanzi delle due scrittrici che ancora non conoscevo e se nel caso della O’Neill non fui per niente convinta dal suo “Asking for it” (Te la sei cercata, Il Castoro), Monsters della Fennel fu una vera e propria rivelazione, al punto che inclusi il libro nella mia tesi di dottorato.
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Il libro purtroppo non è ancora stato tradotto in Italia a causa della sua difficile collocazione: è inequivocabilmente per ragazzi, dal momento che gioca su una serie di codici tradizionali della letteratura per l’infanzia e strizza l’occhio ai classici di Enid Blyton, ma con un twist noir che espone tutti i vizi di tutti i personaggi coinvolti. Alla fine è difficile stabilire chi sia davvero il “mostro” ma il percorso è di qualità eccellente, con una serie di tematiche messe in gioco che rendono la lettura a dir poco entusiasmante. Mi viene da dire: geniale.
La produzione letteraria della Fennel non viene però mai citata nella sua biografia e nelle interviste, chissà perché. È conosciuta soprattutto per la sua attività di attrice (di recente ha interpretato Camilla Parker-Bowles nella serie Netflix The Crown) e per quella di sceneggiatrice e regista. Proprio quest’anno ha vinto l’Oscar per la migliore sceneggiatura originale per il film Una donna promettente da lei scritto e diretto. Ma le nomination erano cinque.
Per me “Monsters” resta il suo lavoro migliore, o per lo meno, quello in cui la sua poetica, i suoi valori, la sua visione della vita emergono con più vigore. Scrivere per ragazzi è difficilissimo e le star dello schermo che ci provano di solito generano grande imbarazzo tra gli esperti. Scrivere un libro per ragazzi che sia assolutamente innovativo e trasgressivo è davvero alla portata di pochi… e Emerald Fennell è di sicuro tra questi.
Sarebbe bello, un giorno, che il suo “Monsters” fosse pubblicato anche in italiano. Chissà.