Cos’è un libro YA? È un libro scritto e pubblicato per i “giovani adulti”, che è un altro modo per dire adolescenti. Mi è sempre piaciuto il termine perché indica che la prospettiva è “giovane” ma l’orizzonte comincia a diventare “adulto”.
Il primo YA è “The Outsiders” di S.E.Hinton, che quando lo scrisse era lei stessa una giovane adulta. Il mondo degli adolescenti veniva esplorato dall’interno per la prima volta e la cosa ovviamente suscitò grande interesse editoriale e grande disapprovazione degli adulti.
Di base potremmo quindi dire che un libro YA deve scavare nel mondo degli adolescenti preferibilmente dando fastidio agli adulti. Perché? Perché è un genere letterario nato dal conflitto generazionale e da una spinta trasgressiva necessaria per l’affermazione di una nuova identità a contrasto con lo “status quo” del mondo adulto. Facile.
Negli ultimi dieci anni, però, lo YA ha cambiato pelle e si è avvicinato sempre di più al concetto di “issue book”: non esploro il mondo degli adolescenti ma lo presento in modo che gli adulti possano capirlo e circoscriverlo. I personaggi degli YA contemporanei di base non danno fastidio agli adulti, anzi:
- Sono tutti bravi ragazzi che fanno sempre la cosa giusta anche davanti a problemi insormontabili.
- Sono “MODELLI” da seguire e da portare nelle scuole.
- Sono spesso bidimensionali e funzionali al “problema” trattato nella storia.
- Sono spesso affiancati da adulti (insegnanti o genitori) modello che gratificano il lettore adulto (insegnante o genitore).
E nel frattempo, gli YA più autentici finiscono silenziosamente nelle collane per adulti o addirittura in case editrici che pubblicano solo libri per adulti. Diventano quindi dei CROSS-OVER, cioè romanzi che si rivolgono a un pubblico ampio e raramente vengono inclusi nei classici circuiti degli YA. Il che è un gran peccato.
È il caso di questo romanzo che ho scovato per caso – “Caldo” di Victor Jestin. Un autore ventottenne che ci fa fare un viaggio di circa ventiquattr’ore nella testa di un ragazzo di diciassette anni perso nell’apatia e nel totale senso di estraneità e confusione che sembrano essere tipici di una parte della sua generazione.
Alla base, una critica forte e incisiva del circo consumistico in cui sbattiamo questi ragazzi dalla nascita, fatto di divertimento forzato e ritmi obbligati, in cui “essere felici” sembra quasi un dovere, ma che alla fine ciò che genera è solo noia.
È uno degli YA più autentici che abbia letto negli ultimi anni. Può diventare un modello per gli scrittori di YA. È sicuramente da consigliare ai giovani adulti – immagino che potrebbe far innamorare della lettura molti scettici. È realistico nel senso più tagliente, acuto e allo stesso tempo banale del termine. Dieci e lode.
https://www.criticaletteraria.org/2021/07/caldo-di-Victor-Jestin.html
https://www.illibraio.it/news/dautore/victor-jestin-caldo-1400523/